martedì 18 settembre 2012

- Ti emozioni per abitudine.

Non saprei, può darsi. In realtà, dubito che faccia molta differenza: so quali sentimenti si dovrebbero provare quando una persona ti fa un torto, perciò mi comporto di conseguenza. Effettivamente, stento a credere che tutte le mie reazioni siano dettate da una sana assimilazione emotiva.
E' più per soddisfare le aspettative, che scoppio in lacrime.
Come di fronte ad una battuta scontata, che, in gruppo, assume le sembianze di un'accettazione: se non ridi, comunichi antipatia. Se non ridi, dici: "Non voglio avere niente a che vedere con voi"; quindi, a che pro? 

Stiri i muscoli delle labbra e mostri gli incisivi, perché turbare quel lieve equilibrio che tiene in piedi l'intera società sarebbe ben più faticoso.

Quando arrivi (sempre) con un'ora di ritardo, quando accenni alla perfezione di chi non puoi avere - o di chi, purtroppo, sei a un passo dall'ottenere - quando fai riferimento ai tuoi errori e, accidentalmente, dimentichi che io sono fra di essi, beh, io non so più cosa provare. Ricordo con un'esattezza inenarrabile la rabbia che mi divorava qualche mese fa, la depressione incalzante, l'offesa, il senso di vuoto dentro lo stomaco: ma ora? Ora sembro rimpiazzare questa indefinibile atarassia con tutte le emozioni che so di dover provare. Ora non capisco davvero di che colore sia il mio umore, non riesco a mettere a fuoco nemmeno uno spiraglio di pensiero. 
E' questione di abitudine: muoio quando mi sembra opportuno.
Come in un film, quando la colonna sonora si fa più cupa: sai che, presto o tardi, la tipa semi-nuda in primo piano verrà sgozzata; oppure nei programmi televisivi anni cinquanta, dove le vallette zampettavano per gli spalti sventolando un cartello con su scritto "APPLAUSI", allora il pubblico applaudiva. 


E' più semplice fare quello che desideri, servirti la delusione su un piatto di cristallo e aiutarti a far esplodere quel senso di colpa accantonato da tempo. Non vuoi altro. E io mi annoio. 
O forse sono davvero a pezzi, per te. 
Ma chissà. 

Sono dell'idea che, quando puoi decidere come sentirti, in realtà non provi niente. 
Sempre che la decisione non sia solo un'ologramma ben costruito, s'intende. 

Okay, fine dei sofismi.

Eliminando l'ormai noto elemento sentimentale, la giornata è andata bene: la classe è carina, i professori sembrano validi e, finalmente, ho ricopiato i miei primi appunti. Cominciare i quaderni mi rende euforica, perdonatemi: parto con un ordine sublime - quasi compulsivo - poi, nel giro di un mese, la vera me fa capolino fra le sbavature, i post-it, le note a margine, le cancellature e via dicendo. 
Ma tutti hanno il diritto di sentirsi migliori di come sono, almeno una volta all'anno. 
Prima ora di greco, prima ora di latino. Again, and again. 
Dovrei cominciare a ripassare, perché Quintiliano alla lavagna mi ha un tantino messa in agitazione. 

D.a.
C: caffè (4.8)
S:/
P: caffè (4.8)
S: tè.
C:/

5 commenti:

  1. Le emozioni sono così complicate. Il cervello umano è così complicato. Comandare il cuore? Ah, impossibile.
    Mi fa piacere che la classe ti piaccia e buon inizio di scuola cara.
    Un bacio <3

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  2. Oppure tutt'al contrario di come ci si aspetta. Male se bene o bene se male.

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  3. Beh, grazie per la fiducia!
    Il tuo post cade a pennello, mi hai fatta pensare molto.. Mi hai fatto pensare che è proprio così che mi sento, per ora.
    Buon inizio scolastico tesoro <3
    Snotra

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  4. ci pensavo anche io l'altro giorno sai.
    non sappiamo provare emozioni, le proviamo perchè "si fa cosi".
    io a stento riesco più a riconoscerle, mi sembrano cosi astratte, cosi poco reali.
    io stessa mi sento poco concreta, ultimamente.
    ti stringo;
    elle

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  5. "Sono dell'idea che, quando puoi decidere come sentirti, in realtà non provi niente. " ed è così che mi sento io, come se potessi fingere di provare tt i sentimenti del mondo, tt qll che dovrei/ glia altri vorrebbero io provassi e poi alla fine ciò che mi resta è vuoto e tristezza. tante volte torno a casa dopo una serata, scendo dalla macchina di un mio amico/a con il sorriso in bocca, che rido come una matta, chiudo lo sportezzo e mi sento morire, vorrei solo piangere. sai che tutte le volte i tuoi post mi fanno riaffiorare pensieri sepolti?!? grazie! <3

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Isegoria.