lunedì 9 luglio 2012

Mi dispiace: potete tranquillamente non leggere.

Perché tu non ti rendi conto, non ti sei mai reso conto di niente. Ultimamente - da un anno, forse - sei la causa di tutte le mie instabilità mentali: tutte. Non sai quante volte, soprattutto a febbraio, io abbia tentato di escluderti totalmente dalla mia vita, in modo tale da renderla più stabile, più sicura, in modo tale che non affondasse trascinandomi con sé. Non lo sai. Non sai quanto ho pianto e quanto, in proporzione, le tue crisi isteriche paressero capricci da bambino di sei anni. Non sai quante volte sono finita all'ospedale a causa tua, quante notti insonni passate nella sala d'aspetto del pronto soccorso con lo stomaco stracolmo di biscotti a cui mancava solo un biglietto con scritto "Ehi, tesoro, quella voragine lì non la riempirai mica con noi". Non sai quanti chili persi pensando allo schifo che avresti provato vedendomeli addosso, il tutto per sentirsi dire: "Ma guardati, sembri uno scheletro, fai impressione". 
Faccio impressione? Oh, se tu potessi vedere cosa c'è sotto. Quello che ho dentro, fa impressione. Quello che mi hai tolto, fa impressione. 
Le stronzate che dici, fanno impressione. 
Sarò anche la persona più ripugnante di questa terra, ma il mondo non è fatto di vittime e carnefici: ci sono solo circostanze, c'è solo il ciclo continuo del processo di causa-effetto. 
Esempio: io, adesso, con i miei dolori epigastrici e le mie pillole antidepressive, con i miei attacchi di apatia e la mia rabbia interiorizzata; io sono un effetto. Tu, con la tua lingua infilata nel culo di chissà chi - perché cercare di stare al passo coi tempi, in fondo? Voglio dire, all'inizio mi sforzavo di contare la gente che ti scopavi, adesso mi gira la testa a furia di ripassare tutti i nomi delle persone che devo odiare - tu, con le mani in tasca, la testa fra le nuvole, un sorriso da ergastolo e una schifosissima brioche alla crema fra i denti; tu, con i tuoi tiramenti di culo a cui tutto il mondo deve sottostare; tu sei una causa. 
Fine, è facile. 
E sono stanca, incredibilmente stanca di essere sempre e solo un effetto. La passività in persona. 
Il passatempo, la Barbie dimenticata sotto il letto, il premio di consolazione. Quella che "Non sono abbastanza", quella che "Non posso competere", quella che "Voglio morire". Quella che crede davvero tutto quello che pensa, per colpa tua. Certo, la vita ha contribuito ampiamente al risultato che mi ritrovo fra le mani, ma nessuno ha apportato un contributo tanto significativo quanto il tuo. Hai la sfortuna di essere la goccia che ha fatto traboccare il vaso. 
E la cosa peggiore è che non te lo posso dire. Non posso fare altro che rimanere in silenzio. Perché "E' la mia droga, non mi può far male", perché io vivo attraverso il dolore e nessuno me ne dà quanto te. Non te lo posso dire perché ti perderei e non potrei resistere un giorno. E ti odio. Ti odio alla follia. Cazzo. 


La mia situazione? Ah, per chi non lo sapesse, è divertentissima. Limitandoci a quella sentimentale, abbiamo tre atti.
Atto I.
Ovvero: l'inizio della fine.
Mi innamoro del ragazzo-troia del mio migliore amico. Fantastico.
Bisessuale, bellissimo, si scoperebbe (e si scopa) qualsiasi cosa respiri. Questo è il tipo.
Ha solo due rapporti umani: me e quello che chiamerò Zenzero, ergo il mio migliore amico.
E' stata sostanzialmente una relazione a tre, dove due su tre ne sono usciti(?) più morti che vivi.
Indovinate quali. 

Atto II.
Ovvero: l'acmé ( non ho voglia di cercare le lettere greche, per scriverlo).
Mi innamoro di una ragazza e, di conseguenza, scopro di essere bisessuale. Va bene, tutto a posto. 
Se non fosse che, parallelamente, mi colpisce anche un'altra, splendida conclusione: sono irrimediabilmente attratta dalle donne etero e dagli uomini gay. E' un talento. 
Lei era etero. 
Vi lascio immaginare il resto. 

Atto III.
Ovvero: ho un istinto omicida. 
Sì, perché ho trovato la mia anima gemella. Ci siamo trovati. Un altro maledetto bisessuale, ma, ehi, pace e amore. 
Ci completiamo, siamo fatti l'uno per l'altra. 
Lui è la persona migliore che conosca, è intelligente, è maturo, mi ama. 
Fin qui tutto bene. 
Purtroppo è anche volubile, incostante, lunatico, indecifrabile e, soprattutto, un emerito imbecille. 
Tutto ciò, alimentato dal fatto che la nostra relazione non è né carne né pesce:
"Siamo troppo perfetti, perché io non ti amo come amerei la persona con cui sto, né come amerei un'amica. Tu sei tutto quanto". Pensiero condiviso da entrambi, certamente. 
Ma mi uccide vederti mentre ti fai chiunque capiti. Mi ammazza. 
"Uccide anche me, quando ti vedo con qualcun altro".
Peccato che, nel mio caso, non capiti quasi mai. Mentre con te, ops, capita tutti i cristo di giorni. 

E con questo, mi scuso. Potete anche non leggerlo: dovevo scriverlo da qualche parte, perché la voglia di urlarlo è troppa e non me lo posso permettere. E sono a pezzi. E scusate anche per l'insensatezza di queste righe, per il fatto che, probabilmente, non contengono nemmeno una regola grammaticale applicata correttamente e... Niente. Ho talmente tante emozioni dentro che non riesco a tirarne fuori nemmeno mezza, in forma comprensibile.

Mi dispiace davvero tanto.

10 commenti:

  1. Non ti devi mica scusare!?
    In fondo è a questo che servono i nostri blog.
    Ti abbraccio.

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  2. In preda allo stesso dolore, spinta alle abbuffate dalla stessa causa, mi sento anche io l'effetto, lo stupido burattino in mano ad una persona, ad un sentimento, ad una situazione che cazzo non merito...perchè non è possibile trascinarsi tanto a lungo in una sofferenza simile, noi non lo vogliamo, ma ci ricadiamo sempre...e mi chiedo chi cazzo detta le regole?! Chi ha deciso che siamo noi a dover stare così di merda e perchè?!...vorrei un commento più decente, più utile, ma in questo momento sto come te, esattamente come te. MERDA, è tutto quel che mi viene in mente...forse ci aggiungo un 'FANCULO, e addio finezza, tanto non me ne faccio nulla ora

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    1. Guarda, la solidarietà io la apprezzo come poche altre cose.

      Un bel "'Fanculo" lo aggiungo anche io, ecchecazzo. MI HA ANCHE CHIAMATO! ADESSO! Boh, io sto per ammazzare qualcuno.

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  3. cacchio, cacchio, cacchio.. ho letto tutto! tutto d'un fiato.. che dire.. ci sta proprio bene sto sfogo e che tipa tosta che sei! da oggi ti seguo.. inevitabile.. eh cacchio.. piacere di conoscerti Queer. Valerie

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    1. Ma piacere mio! Mi dispiace che tu, come prima cosa, abbia dovuto leggere proprio uno sfogo di quelli pesanti. Beh, in fondo, qui ci finisce solo il peggio di me, quindi penso che fosse inevitabile.

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  4. Scrivi veramente molto bene. Anche la rabbia più accecante diventa un capolavoro sotto le tue mani, complimenti. Se posso darti un consiglio in maniera spassionata, lui è droga e tu devi disintossicarti. E' difficile, è disumano, lo immagino, ma ti sta logorando... non credi che questa persona sia alla base dei tuoi dca? non ti voleva grassa, ma adesso gli fai impressione, non è mai contento, ti vuole perfetta ma la sua perfezione non esiste. Allontanalo, soffri per qualcosa di utile, di necessario, quanto meno ti resta qualcosa di reale tra le mani, non la fittizia illusione che un giorno andrà tutto a meraviglia.
    Forse la mia risposta non ha molto senso, ma fossi in te inizierei seriamente a prendere le distanze da questa persona. Wish you all the best.

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    1. Non so se sia alla base, ma, sicuramente, è da qualche parte nell'impalcatura. Potrebbe essere un muro portante, ecco.

      Grazie, so che il tuo è un gran bel consiglio. Infatti ho intenzione di seguirlo. E spero di riuscirci, almeno per metà. Mi basterebbe :)

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  5. "Quando la relazione con lui mette a repentaglio il nostro benessere emotivo e forse anche la nostra salute e la nostra sicurezza, stiamo decisamente amando troppo.
    A dispetto di tutta la sofferenza e l’insoddisfazione che comporta, amare troppo è una esperienza tanto comune per molte donne che quasi siamo convinte che una relazione intima debba essere fatta così."
    Robin Norwood, Donne che amano troppo

    L'ho letto e mi ha cambiato la vita, ma non te lo consiglio a caso, ero praticamente nella tua situazione.


    *Ti abbraccio forte*

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  6. Mi ha attratto ciò che hai scritto,l'ho letto due volte.
    Non devi scusarti perchè serve scrivere,serve far leggere le proprie emozioni a "estranei".
    Sii forte,ti prego.

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  7. Ti preoccupi della grammatica quando hai scritto un post che rispecchia te, che rispecchia quello che stai provando? Non ci provare neanche. Hai fatto bene a sfogarti e lo sai che noi ci siamo sempre. Per il resto non capisco perché lui debba andare con tutti. Perché lo fa? E lo capisco che soffri cavolo. Mi dispiace che tu debba soffrire così tanto per colpa di lui e che stia facendo del male a te stessa a causa sua. Ti abbraccio fortissimo.
    Snotra.

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Isegoria.