Siamo molecole abbracciate grazie a delle misere forze di dispersione.

Avete presente le forze di London, in chimica? Sono fragili, istantanee e assolutamente instabili. Il legame che mi permette di rimanere accanto agli altri è simile a quello che incolla due molecole perse nello spazio e incapaci di incastrarsi fra loro, se non attraverso un'attrazione momentanea e destinata a spezzarsi. 
E' tutta questione di circostanze, scintille e superficialità. 
Attualmente, sono troppo concentrata sul bisogno di avere una spalla su cui appoggiarmi, per poter creare relazioni stabili: semino catastrofi, attizzo vecchi rancori e interagisco col mondo solo per mezzo di un'acidità sconfinata. Mi sento una mina vagante. 

E tra due giorni ho gli esami e le materie mi fanno ribrezzo e le insegnanti sono due iene pronte a fare banchetto col mio cadavere. 
E i pianeti si allineano sempre per mettermi all'angolo. 
E la pioggia alimenta il vittimismo, è statisticamente provato. 

I miei libri di greco s'inzuppano nel caffè al posto dei biscotti, la mia mente si autodigerisce e qualcosa mi dice che nei prossimi giorni sarò insopportabile. 

D.a.
Colazione: caffè (4.8)
Spuntino: /
Pranzo: caffè (4.8).
Spuntino: caffè (4.8)
Cena:/
Tot. 14.4

Citazione deprimente del giorno: 
- Hai sempre quest'atteggiamento altezzoso nei confronti degli altri, come se tutti quelli che abitano qui ti fossero inferiori: scendi dal trono.
- Ma forse tu non hai capito che pagherei per poter pensare di essere migliore di qualcuno. Il giorno in cui dirò: "Sono migliore di te" potrò ritenermi fiera di me stessa. 
- Sarà. 
Gente che ti conosce da dieci anni e ancora non ha capito una virgola di quello che sei.
Entusiasmante. 


Torno a imbottirmi di studio. 
With love.