giovedì 5 luglio 2012

Time to pretend.

Guardate qui, e ditemi qual è la vostra reazione. Perché la mia è stato un attacco di panico.

A parte questo, la mia situazione è la stessa dell'ultimo post. Sono un disastro: non faccio che affogare nello stress, nei problemi, nelle complicazioni; non faccio che rimanere allibita dalla quantità di cose che mi schiacciano e, di conseguenza, dalla loro bieca inconsistenza. Come è possibile sentire il peso - e che peso - di avvenimenti, sensazioni, coltellate che non hanno né forma, né odore, né - di fatto - un vero e proprio peso? Oh, no, il peso ce l'ho io, ho incorporato anche il loro nel mio.
Questo interrogativo, porta con sé le abbuffate. Puntuali come la brezza dell'alba. 

Che schifo. Che schifo.
E' facile ribellarsi a se stessi durante i momenti di positività, ma, quando si è volubili come lo sono io, ogni stato d'animo è evanescente. 

Vorrei avere il tempo di ricominciare da capo, ma sento le ore contate. Sento gli sguardi di chi mi sta attorno che mi giudicano dicendo: "Ah, ancora? Sei veramente una cagacazzi insopportabile". E' un circolo vizioso. Rimbalzo dalla sala della guardia medica alla sala d'aspetto del pronto soccorso da tre notti. Mi nutro di ogni cosa commestibile e di gocce anti-depressive, di integratori alimentari, lassativi, pillole per sgonfiare lo stomaco e aspirine. Tutto. Contemporaneamente.


Se devo scegliere tra questo e lo stato ossessivo di prima, scelgo - senza ombra di dubbio - il passato. 
Forse, non sono ancora pronta per compiere un passo avanti come quello che avevo intenzione di fare. Forse dovrei fabbricarmi da sola il tempo e concedermelo a cucchiaiate moderate, un po' per volta, così che non mi vada di traverso.

Non mi sono mai sentita più enorme.
Per la cronaca. 

10 commenti:

  1. Per questo.bisogna farsi aiutare e voler stare bene!!!!

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  2. Non volevo leggere queste parole sinceramente. Mi sei mancata e torni e stai male. Credimi, mi rattrista molto. Devi stare bene, devi stare bene. Ti prego.
    Ti stringo
    Snotra.

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  3. Anche tu mi sei mancata tantissimo.
    Vorrei che fosse semplice, che lo fosse per tutte. Avere ciò che più desideriamo. Ma non lo è.
    Non mi metto fretta, so già che fallirò. E' già difficile rispettare il primo punto. Non mi peso da ieri sera e indovina qual'è stato il mio primo pensiero stamattina? Già.. E ora dovrei studiare, ma mi sembra così difficile farlo.. Non riesco a trovare qualcuno/qualcosa a cui aggrapparmi.
    Buona giornata tesoro mio ♥
    Snotra.

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  4. Leggere quell'articolo mi ha fatto star male, mi ha fatto sentire vuota o meglio, mi ha ingrandito il vuoto che avevo già.
    Queer,devi star bene ti prego.
    Ti ho sempre letto,ti ho sempre riletta nei momenti vuoti.
    Non crollare,occhei?
    Ti sono vicina,Ef.

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  5. L'articolo è devastante.. io non so vomitare, o perlomeno, ci ho sempre provato e tutte mi han detto che è sempre un bene però non faceva altro che farmi sentire di più un fallimento.. comunque sia; l'articolo è la verità, penso che sia tutto vero e il fatto di spiattellarlo in faccia alla gente, significa qualcosa. Bisogna essere a conoscenza di certe cose e non ignorarle.
    Un abbraccio.

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  6. Diciamo che il mio non è un gran momento, però possiamo riprenderci, dico insieme.
    Ti voglio bene anch'io.

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  7. Ho letto quell'articolo decine di volte e.. niente, non ho provato niente.
    Nemmeno stavolta.

    Che tristezza.

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    1. Io non posso non provare niente: quella ragazza ha il mio peso e la mia altezza; ha sofferto di disturbi alimentari per cinque anni, contro i miei tre e mezzo.
      Non posso proprio non provare niente.

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  8. leggendo l'articolo .. cavoli .. io mi vedevo li, trovata dai miei coinquilini in post-abbuffata, accasciata a terra, brutta, grassa e morta
    l'ho letto velocemente ma non credo lo rileggerò..
    spero tu riesca a trovare un po' di forza presto
    ti stringo forte
    Emy

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  9. Quando lessi quella cosa qualche mese fa (l'avevano postata su un altro blog se non ricordo male) mi ero rattristata tantissimo. Anche oggi, che l'ho riaperta e riletta mi sono rattristata di nuovo. La tristezza lacerante di quando capisci i motivi che s'annidano dietro certi avvenimenti.

    Per la tua situazione, mi dispiace. Capisco quanto i nostri problemi sembrano entrare a far parte di noi, scorrerci nelle vene. Anche io sono estramamente volubile e quando soffro per qualcosa mi sento completamente schiacciata, come se non si potesse mai trovare una via d'uscita. Ma alla fine è proprio la nostra volubilità a farcene uscire.
    Tieni duro e cerca qualche spazio per te, tra tutto quel marasma.
    Un bacione,
    B.

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Isegoria.